La ballata di Margjit e Tarjei Risvollo

Margjit og Tarjei RisvolloUna ballata originaria del Telemark e che segue la “scia” delle ballate sovrannaturali è Margjit e Tarjei Risvollo. Le varianti sono numerose e a sua volta si differenzia dalle ballate simili per alcuni elementi soprattutto musicali, poiché la ballata è “composta” da due melodie: una prima melodia che si utilizza per cantare le strofe dalla 1 alla 9 e la seconda melodia che si applica alle strofe successive la nona. Un altro elemento distintivo è l’incertezza sulla natura soprannaturale di uno dei suoi protagonisti: l’uomo della montagna. È una drammatica storia d’amore o un tragico adescamento?

La ballata fu trascritta la prima volta da Sophus Bugge nel 1850. Il nucleo della vicenda si svolge in Telemark, ma alcune strofe sono state aggiunte o riscritte a Setesdal. La trascrizione di Sophus Bugge si basa sulle “testimonianze” di Ingebjørg Targjeisdotter Sandvik (1810 – 1876) e Anne Targjeisdotter Skålen (1808 – 1881) entrambe provenienti da Mo, ma non parenti sebbene la somiglianza dei cognomi, ed entrambe hanno “intonato” l’antica ballata per il filologo con delle piccole varianti. Lo stesso Sophus Bugge racconta nei suoi appunti: «entrambe le donne che hanno cantato la ballata per me hanno ribadito con certezza che Jòn di Vaddeliò era un “troll”, vale a dire un uomo della montagna, sebbene non si evinca dalla ballata stessa la quale comincia già dopo che vi è stato il primo contatto tra Jon e Margjit. Relativamente al destino di Margjit, le donne hanno versioni diverse: Ingebjørg sostiene che la donna muore e il suo sposo la segue poco dopo al cimitero, lo stesso dove Targjei ha sepolto i figli di lei, mentre Anne sostiene che non si sa nulla della sorte di Margjit oltre ciò che si intuisce dalla ballata stessa». Le ballate in cui si registrano delle relazioni “miste” tra esseri umani e sovrannaturali hanno sempre un tragico epilogo per l’essere umano che nella gran parte delle volte è destinato alla morte, all’oblio e alla perdizione della propria anima.

Tra le versioni delle due donne, Bugge ritenne di considerare più attendibile e completa quella di Ingebjørg Sandvik e allo stesso modo, il musicista Lindemann trascrisse la melodia nel 1861 dopo un incontro con Ingebjørg e sulla base della melodia tramandata.

Margjit e Tarjei Risvollo

melodia n. 1 che si applica fino alla strofa 9

Margjit og Tarjei Risvollo

melodia 2 che si applica dalla strofa 10

La trama di Margjit e Tarjei Risvollo

La ballata comincia con Margjit al pascolo sui monti che chiama con un corno magico Jon di Vaddelio, l’amante sovrannaturale che le ha donato il corno dicendole che avrebbe potuto usarlo per chiamarlo ogni volta che aveva bisogno di aiuto. I due si incontrano, si amano e il mattino seguente si lasciano con sofferenza. Ritornando a casa, Margjit incontra la sua domestica che le chiede dove ha trascorso la notte e la rimprovera perché non è bene per una futura sposa andare da sola nei boschi: Margjit infatti è promessa sposa del ricco Tarjei Risvollo. Dopo quella unica notte trascorsa con Jon, Margjit scopre di essere incinta e partorisce due gemelli maschi la sera prima del suo matrimonio con Tarjei che sta giungendo a prenderla con il suo corteo nuziale. I bambini nascono quando Tarjei scopre tutto e Margjit in lacrime gli chiede di poter far battezzare lo stesso i suoi figli in terra consacrata, l’uomo decide – per evitare lo scandalo e la vergogna per sé e per Margjit – di travestirsi da donna e di recarsi di nascosto al cimitero. Il prete riesce a battezzare i bambini che muoiono poco dopo e vengono sepolti nello stesso cimitero. Quando Tarjei ritorna e Margjit chiede dove sono i bambini, Tarjei dice di aver fatto in tempo a battezzarli, ma sono morti e li ha sepolti. Margjit si dispera per il dolore e la ballata termina con l’immagine di Tarjei Risvollo che si allontana dalla fattoria di Margjit da solo, triste e abbattuto e con il cavallo della sposa che lo segue senza nessuna sposa in groppa. La tradizione interpreta il finale con la morte per crepacuore della stessa Margjit poiché – come si è detto – in tutte le ballate in cui ci sono delle relazioni “miste”, il destino dell’essere umano è sempre quello di soccombere tragicamente.

Margjit og Tarjei Risvollo

illustrazione tratta da The Olive Fairy Book edited by Andrew Lang

Traduzione della ballata di Margjit e Tarjei Risvollo

Forteller:1. Å, Margjit gjeter i lio nord, ho blæs i forgylte honn,
høyrer ‘a Jon i Vaddelio, det aukar honom stor sorg,
– Det var meg Og aldri deg som hjalar  her under lio.-
Narratore: Oh, Margjit sale al pascolo sulla collina a nord, e soffia nel grande corno d’oro,
Jon di Vaddelio lo ascolta e in lui cresce il timor e il dolor
sono sempre stato io e mai tu a gemere ai piedi della collina
Jon: 2. “Å, eg skulle gjeva ut hest og sale, venast i lunden gjeng,
var du Margjit so glad i meg, som lauvet i lo gjen brenn.”
– Det var meg og aldri deg som hjalar her under lio. –
Jon: «Oh, darei via il miglior destriero tra tutti quelli delle mie scuderie,
se anche tu, Margjit, arderesti di amore per me, come ardono nel fuoco le foglie»
Sono sempre stato io e mai tu a gemere ai piedi della collina
Margjit: 3. “Høyrer du, Jon i Vaddelio, du må ikkje tala så, eg sko
Tarjei Risvollo hava, eg må meg sjølv ikkje rå.”
Margjit: «Ascoltami, Jon di Vaddelio, non devi dire queste cose,
lo sai che sono promessa a Tarjei Risvollo e non posso decidere per me su queste cose»
4. Dei låg i hop den sumarsnotti, innmed kvarandres arm,
not ti lei og soli kom, dei skildest med sorg og harm.
Giacquero nella notte estiva, l’una nelle braccia dell’altro
tutta la notte fino al sorgere del sole, poi si separarono con strazio e il cuore infranto
5. Heimte kom Margjit fruva, ho klappa på durakinn:
“Statt upp, Kristi terna mi, du slepper meg fulla inn!”
Mesta a casa, Margjit tornò e alla porta di casa si apprestò a bussare
«Svegliati, Kristi, mia cara domestica, presto fammi entrare!»
6. Til så tala ho Kristi terna, i ordi blei ho vrei:
“Det sømer seg inga jomfruve, å gange på skogjen ei.”
Rispose Kristi la domestica con parole di ira e fare rancoroso:
«Una fanciulla promessa sposa che a lungo dimora da sola nel bosco è indecoroso»
Margjit: 7. “Eg for villt på ville heio, i kringum ein dvergerunne,
råe no Gud fyr mine ferden; eg ha s’nær ‘kje heimte vunne.”
Margjit: «Mi sono persa in cima alla montagna, nei pressi della Pietra del Nano
se Dio non avesse guidato i miei passi, non sarei riuscita a trovare la via del ritorno»
Terna: 8. “For du villt på ville heio, i kringum ein dvergerunne,
råe no Gud fyr dine ferden, du hev visst herre Jon funne.”
«poiché ti sei persa in cima alla montagna, nei pressi della Pietra del Nano
se non fosse stato Dio a guidare i tuoi passi, allora avresti certo incontrato Jon il montano»
Margjit: 9. “Høyrer du det, du Kristi terna, du tar ‘kje mine sorgine binde;
du hev ‘kje sett din fødesdagen sveipte i heljelinde.”
Margjit: «Ascoltami bene, madama Kristi, non aggiungere dolore allo strazio
tu non hai visto alla tua nascita, il tuo corpo avvolto in un sudario»
10. Heim so kome dei brurfolki; ikkje ha dei luren høyrt, og
baka, og ikkje var ljosi støypt.
– Det var meg og aldri deg som hjalar her under lio.
Il corteo nuziale stava giungendo, ma nessuno di loro udì dell’inganno
e niente presumeva un danno
Sono sempre stato io e mai tu a gemere ai piedi della collina
11. Det var Tarjei Risvollo, kom seg riand i går,
ute sto Kristi terna, ho blidt honom fagnar då.
Era Tarjei Risvollo che giungeva cavalcando nel cortile
fuori Kristi la domestica lo attendeva gentile
12. Um tala unge Tarjei, han støtta seg på sitt sverd.
“Kor er no Margjit fruva, som pryde skal mi brureferd?”
Così parlò, il giovane Tarjei, appoggiandosi sulla sua spada:
«Dov’è la mia sposa Margjit, colei che illuminerà il viaggio nuziale nella contrada?»
13. Til svara Kristi terna, ho toss vera stadd i vande:
“Du er ‘kje lagje, rike Tarjei, til brudgom med Margjit stande.”
In risposta, Kristi la domestica disse al cavaliere astiosa:
«Nobile Tarjei, meriteresti di meglio che prendere Margjit in sposa»
14. “Ho er kveisa under bryst, og ho inna svier;
du er ‘kje lagje, rike Tarjei, til brudgom med Margjit rie.”
«è rigonfia al di sotto del seno, e tradisce maliziosa
Nobile Tarjei, meriteresti di meglio che prendere Margjit in sposa»
Tarjei: 15. “De gange i stoga, de brudmennar, de drikkje mjød av skål!
Eg vil meg i høgeloftet å høyre på hennar mål.”
Tarjei: «Lascia che il corteo entri e che si brindi con birra e idromele!
Salirò nelle sue stanze, voglio sentire la sua versione in tutta questa babele!»
16. Det var han unge Tarjei, han inn gjennom dynnane gjeng,
så by han god morgen, så gjere kvar ny tan dreng
Il giovane Tarjei salì per le scale e nella stanza della promessa sposa entrò
come si deve a un gentiluomo, il buongiorno le augurò
17. Så breidde’n upp dei dynune, både gule og blå,
blei han var to vene søner, på kvåre armen låg.
Poi, tirò via le coperte e le lenzuola, le gialle e le blu, sul letto
si accorse allora di due bellissimi neonati maschi, che riposavano ciascuno sul corsetto
Margjit: 18. “Høyr du Tarjei Risvollo, du gjere det eg be’e deg:
Vil du no lata kristne desse to drengjin for meg?”
Margjit: «Ascoltami, ti prego, Tarjei Risvollo, una cosa ti chiedo:
per il mio bene questi due neonati vorresti battezzare con il mio credo?
Tarjei: 19. “Ja, eg skallata kristna dei, eg dryger ikkje lenge,
og ingen skal få det å vita, før dei er vaksne drenger .”
Tarjei: «Sì, battezzerò questi due neonati, non ci vorrà molto tempo
e prima che diventino due giovani adulti nessuno dovrà sapere nulla anzitempo»
20. Tarjei lete seg kvende klæ, med bån under kvåre hånd,
Margjit sit i løynde loftet, med stor sut og sorg
Tarjei si lasciò vestire da donna per portar via con sé i bambini nascosti in fasce
Margjit attese l’esito nelle sue stanze ai piani alti in grandi ambasce
21. Tarjei stend ved kyrkjeveggen med’ drengene båre moll,
så var det honom inna klæes som eggjene skåre holl.
Tarjei si apprestò alla Chiesa con i bambini, ma per farli seppellire
a quel punto sotto le vesti sentì come due lame taglienti di coltello ferire
Margjit: 22. “Høyrer du rike Tarjei, kva eg spyrje deg må,
kva gjorde du av bomi dei som eg fødde igår?”
Margjit: «Ascolta, nobile Tarjei, ciò che sto per chiedere
che ne hai fatto dei bambini che sono nati ieri e che dovevi battezzare celere?
Tarjei: 23. “Høyrer du Margjit fruva, du bere ingjo kvie:
presten i løyndom kristna dei, dei sova i molli vigde.”
Tarjei: «Ascoltami, madonna Margjit, faresti meglio a non sapere:
il prete li ha sì battezzati in segreto, ma poi in suolo consacrato li ha dovuti seppellire»
24. Det var Tarjei Risvollo, reiste med sorg og sut,
laus laupe brurehesten etter Risvollo ut.
– Det var meg og aldri deg som hjalar her under lio
Fu così che Tarjei Risvollo, si allontanò affranto e mesto,
di ritorno a Risvollo, il destriero della sposa,senza nessuno in groppa, lo seguiva lesto.
Sono sempre stato io e mai tu a gemere ai piedi della collina

Una versione ridotta del brano Margjit og Tarjei RIsvollo

la versione estesa è stata cantata da Agne Buen Garnås e suonata dal celebre Jan Garbarek:

fonte: MusikkRom

traduzione ©Annalisa Maurantonio

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