Le collaborazioni artistiche di Morten Harket sono numerose e – a parte le partecipazioni televisive e i duetti – la maggior parte di questi lavori sono confluiti in album di terzi o raccolte e antologie di autori vari, spesso correlate a cause di solidarietà. Contrariamente a quanto si possa pensare, le collaborazioni di Morten Harket hanno avuto luogo durante tutto l’arco della sua carriera dentro e fuori il gruppo degli a-ha, sia in norvegese che in inglese. Il cantante ha affermato di considerare “Vogts Villa” a pieno titolo il primo vero “tentativo” organico di cantare nella propria lingua madre, non considerando neanche “Poetenes Evangelium” il suo primo album da solista in norvegese in quanto ritiene di aver semplicemente prestato la sua voce a una bella operazione discografica, ma senza alcun personale intervento creativo. In questi termini, si può dire che il cantante ha indubbiamente ragione, sebbene la sua carriera sia costellata di tante partecipazioni e collaborazioni anche nella sua lingua madre.
In questa sezione, si raccolgono tutte le collaborazioni del cantante (e le relative traduzioni) a partire dal 1987.
Traduzione dei testi delle collaborazioni di Morten Harket
1987
Mitt Hjerte alltid vanker – Il mio cuore sempre anela
Il testo scritto dal poeta danese Hans Adolph Brorson nel 1732 è un salmo ispirato al Vangelo di Luca 2, 12 e inserito nel “Libro dei Salmi di Natale”. Nella versione norvegese, gli originari 11 versi divennero 6 e divenne un brano tipico natalizio molto popolare.
Il salmo è stato inciso da molti artisti nel tempo, tra cui anche Morten Harket che lo eseguì la prima volta il 26 Dicembre 1987 insieme al coro di voci bianche Sølvguttene (di quella esibizione si conserva anche una registrazione del programma televisivo dove fu eseguita, insieme al brano – sempre natalizio – “Her kommer Julen”). Il brano è stato riproposto e ripubblicato come collaborazione di Morten Harket con il coro dei Sølvguttene nel 2001 nella raccolta di brani natalizi “Sølvguttene synger Julen inn”
Mitt hjerte alltid vanker esu føderom, Der samles mine tanker som i sin hovedsum. Der er min lengsel hjemme, der har min tro sin skatt; Jeg kan deg aldri glemme, velsignet julenatt! |
Il mio cuore sempre anela alla spelonca dove nacque Gesù lì dove il mio pensiero si sofferma come una carezza sul suo capo è come la nostalgia di casa, e lì la mia fede trova il suo tesoro mai dimenticare potrò quella santa notte di Natale! |
Den mørke stall skal være mitt hjertes frydeslott, Der kan jeg daglig lære å glemme verdens spott. Der kan med takk jeg finne hvori min ros består, Når Jesu krybbes minne meg rett til hjerte går. |
Quella tetra stalla diventerà un castello di pace nel mio cor dove tutti i giorni imparerò a dimenticare lo scherno del mondo dove riconoscente troverò l’essenza della mia lode quando il ricordo della grotta di Gesù dritto al mio cuore giungerà. |
Men under uten like, hvor kan jeg vel forstå At Gud av himmerike i stallen ligge må! At himlens fryd og ære, det levende Guds ord, Skal så foraktet være på denne arme jord! |
Non vi è pari al mondo eppure riesco a comprendere che il Dio dal Regno dei Cieli in una stalla debba giacere! che la gloria e l’onore dei Cieli la parola del Dio vivente debba essere oltraggiato su questa misera terra! |
Mitt hjerte alltid vanker i Jesu føderom, Der samles mine tanker som i sin hovedsum. Der er min lengsel hjemme, der har min tro sin skatt; Jeg kan deg aldri glemme, velsignet julenatt! |
Il mio cuore sempre anela lì dove è nato Gesù lì dove si raccolgono i miei pensieri, sopra il suo capo è come la nostalgia di casa, lì la mia fede trova il suo tesoro non potrò mai dimenticare quella santa notte di Natale! |
1988
Kamilla og Sebastian (o Kamilla og Tyven – Camilla e il ladro)
Kamilla og Tyven I og II – Camilla e il ladro I e II è un film per famiglie norvegese del 1988 (e il sequel del 1989). La regista è Grete Salomonsen e il produttore è suo marito Odd Hynnekleiv. Il film è l’adattamento cinematografico di un romanzo per bambini omonimo scritto da Kari Vinje. Il cast comprende Dennis Storhøi, il più noto attore norvegese degli anni ’80 e Morten Harket, nel ruolo minore di Kristoffer. Il cantante ha sempre sostenuto di aver accettato il ruolo solo per amicizia e che si è volentieri prestato per cantare la colonna sonora. All’epoca fu un grande successo in Norvegia, al botteghino registrò la vendita di oltre 1 milione di biglietti (su una popolazione di poco più di 4 milioni), tanto da farne un seguito, altrettanto popolare. Il film è stato tradotto in inglese e venduto in 33 paesi. Nel 2005 è stato restaurato e masterizzato in DVD.
La trama è molto semplice: Norvegia del sud 1913, Kamilla è un’orfana che viene affidata al suo ricco zio Ole a Kristiansand, ma la moglie non ha molto istinto materno né simpatia per la bambina che intende mandare in un costoso collegio in Danimarca. Lo zio Ole la ritiene una scelta senza cuore e tenta di affidare la piccola a sua sorella maggiore, Sofie che lavora come aiuto cuoca in una grande fattoria del paese. Durante il trasferimento, Kamilla viene derubata e picchiata, ma fortunatamente interviene Sebastian per salvarla, a rischio della propria vita. La piccola e Sebastian diventano amici, ma Kamilla non sa che il suo salvatore è un ladro evaso e ricercato. Nel sequel, il film riparte da dove si è concluso il precedente: Sebastian viene arrestato, ma Kamilla gli resta amica anche se le viene impedito ogni tipo di contatto con lui e viene insultata per essere “l’amica di un ladro”, ma Kamilla resta l’unica a credere in Sebastian quando dice che non ruberà mai più.
Il brano omonimo della colonna sonora fu pubblicato in una raccolta solo nel 1992 e nel 2001 compare nella raccolta di Ragnar Bjerkreim – altro amico e collaboratore di Morten – nell’album “Musikalske Fasetter”. Una versione remixata fu nuovamente ripubblicata nel 2005 in un CD promozionale con un solo brano “ Kamilla og Sebastian”
Hvem er din nye venn Kamilla? Er det en Som du kann stole pa? Er det en Du kann ta grygt i handen Nar veien synes haplos lang a ga? Natten vil komme snart Kamilla Da blir himlen mörk stjerner pa Og du trenger en a ta handen For enda har du langt igjen a ga Kamilla Kamilla Hva tenker du na? Tör du tro Han er en venn Som du kann stole pa? Kamilla Kamilla Hva tenker du na? Tör du tro Han er en venn Som du kann stole pa? Grat ikke mer for meg Kamilla For mitt liv som tyv er helt forbi Jeg ma ta deen straffen jeg fortjener Sa mer igjen Da er jeg fri Fri! Vi venter Sebastian En dag er du fri Det skal bli en dag med nye muligheter Kamilla Kamilla Jeg kommer igjen Og jeg tror Du vil ta imot meg som en venn |
Chi è il tuo nuovo amico Camilla è uno di cui ti puoi fidare? è uno che puoi prendere per mano con fiducia quando la strada sembra troppo lunga da percorrere? La notte arriverà presto Camilla il cielo oscurerà anche le stelle e tu avrai bisogno di una mano che ti guida perché la strada da percorrere è ancora lunga Camilla Camilla A cosa stai pensando osi credere che lui sia l’amico di cui potersi fidare? Camilla Camilla a cosa stai pensando? osi credere che lui sia un amico di cui potersi fidare? Non piangere più per me Camilla perché la mia vita da ladro non c’è più devo scontare la pena che mi spetta quanto mi resta e poi sarò libero libero! aspettiamo Sebastian un giorno sarai libero sarà un giorno dalle nuove opportunità Camilla Camilla ritornerò e credo che tu mi accoglierai come un amico |
1989
Merciful Waters
Jan Bang è un musicista norvegese sperimentale, progressive e jazz, originario di Kristiansand (sud della Norvegia), ma soprattutto produttore. Ha collaborato negli anni con numerosi musicisti come Sidsel Endresen, Jon Hassel, Nils Petter Molvær, Eivind Aarset, Brian Eno e anche Morten Harket.
L’album del 1989, “Frozen Feelings”per la CBS Norway, ma realizzato in Olanda, vede la partecipazione di Morten Harket sul brano n. 5 come back vocalist insieme a Sidsel Endresen. L’album fu pubblicato su CD e LP e distribuito solo in Norvegia. Il brano con la partecipazione di Morten è scritto da Erik Honoré e Jan Bang e pubblicato come singolo. L’album si compone di 10 brani, e sebbene la voce di Morten si senta distintamente sul brano n. 5 e nel coro del brano che da’ il titolo all’album “Frozen feelings” il suo nome non compare sulla copertina né vi sono accreditamenti, bensì compare nella lista dei “ringraziamenti – Thanks to” come “Morten H.”
Lo stesso Morten non ha mai confermato questa collaborazione, soprattutto sul brano omonimo Frozen Feelings.
La pronuncia di Jan Bang e il “timing” del brano non facilita la comprensione del testo per intero e non vi è un testo ufficiale del brano da riportare, il testo del brano è quindi momentaneamente assente (più chiara la pronuncia di Sissel Endresen e Morten Harket nei rispettivi interventi: In her eyes I can see like a mirror e Like a touch e Mercifully skies and I … I dipped down into healing waters, healing waters)
Det er Ennå Tid – C’è ancora tempo
L’autore del brano è Bjørn Eidsvåg, cantante e cantautore norvegese, ordinato ministro luterano. Nasce a Sauda e si laurea presso la Scuola di Teologia Norvegese. Ha pubblicato 25 album dal suo debutto nel 1976 e ricevuto 3 SpellemannPris (i Grammy Awards della musica norvegese).
Bjørn Eidsvåg ha collaborato con Morten in molte avventure musicali e partecipazioni televisive. Nel 1989 coinvolse Morten in un progetto a sostegno delle azioni umanitarie degli Scout norvegesi a Skaugum (e Morten Harket nel tempo parteciperà a diverse iniziative di solidarietà simili).
Il brano “Det er ennå tid” fu pubblicato come singolo 7” per la raccolta fondi.
Det er ennå Tid Vi har mot Vi har fantasi Og vi skal löfte i flokk Vi er mange Vi er sterke nok Framtida er var Mye spenning Mange gater frykta frau igar Himlen brenner Jorda grater Men vinden hvisker gode ord Om fred og frihet og en elsket jord Vi baerer spiren som aldri dör Til hap Og liv Vi vil Vi tör Det er ennå Tid Vi har mot Vi har fantasi Vi skal löfte i flokk Vi er mange Vi er sterke nok Oh Det er ennå Tid Hör vinden hvisker gode ord Om fred og frihet og en elsket jord Vi vaerer spiren som aldri dör Til hap Og liv Vi vil Vi tör |
C’è ancora tempo abbiamo coraggio abbiamo fantasia e ci muoveremo in massa siamo molti siamo forti il futuro è nostro molto è l’entusiasmo molti dubbi ci spaventavano ieri il cielo brucia la terra piange ma il vento sussurra parole buone di pace e libertà e di un pianeta amato portiamo la fiaccola che mai si spegne della speranza e della vita Noi vogliamo Noi osiamo c’è ancora tempo abbiamo coraggio abbiamo fantasia e muoveremo in massa siamo molti siamo forti Oh C’è ancora tempo ascolta il vento che sussurra parole buone di pace e libertà e un pianeta amato noi siamo la fiaccola che non muore mai della speranza della vita noi vogliamo noi osiamo |
1991
Where you are – Dove tu sei
Mentre cerca collaboratori e affianca artisti vari nei loro progetti, Morten accetta di incidere un brano in duetto con Silje Nergaard. È un Morten Harket che – dal punto di vista dell’immagine – rispecchia la sua fase di “ricerca”: si lascia crescere i capelli molto lunghi che raccoglie con code di cavallo o trecce, non bada all’abbigliamento indossando abiti volutamente non griffati, indossa gli accessori realizzati dal fratello Kjetil ispirati alla cultura dei nativi americani: cancella gradualmente l’immagine stereotipata che le case discografiche gli hanno cucito addosso del “poster boy”, il ragazzo copertina, l’idolo delle adolescenti (è bene ricordare che quando Morten ha avuto il grande successo con il gruppo e il singolo Take on me nel 1985/86, dopo anni di gavetta, aveva già 26/27 anni, in realtà un uomo, giovane adulto che – pur non mostrando la sua età – né si aspettava né desiderava essere considerato un “bambolotto”). A 32 anni, nel mezzo del cammin di sua vita, Morten Harket deve decidere quale direzione prendere.
Intanto, però, accetta senza troppo impegno qualsiasi progetto, come quello con Silje Nergaard (19 giugno 1966) cantante norvegese che esordisce all’età di 16 anni al Jazz Festival di Molde e accolta subito favorevolmente dalla critica. In cerca di un contratto a Oslo, si ritrova a Londra a collaborare con Pat Metheny, ottenendo un contratto con la EMI che le frutterà la fama internazionale con il brano Tell me where you’re going. Vive in Gran Bretagna e in Giappone e quando scrive il suo secondo album intitolato “Silje” (1991) chiede a Morten di duettare con lei sul brano “Where you are”.
Dopo tre album in lingua inglese, la sua carriera comincia a declinare e si ritira in Norvegia dove pubblica due album in norvegese con l’etichetta Kirkelig Kulturverksted (la stessa di Morten per Poetenes Evangelium). Nel 2000 torna alle origini jazz con rinnovato successo di critica e nel 2004 riceve la nomination come miglior Musicista Norvegese dell’anno. Sottoscrive un contratto con la Universal Music con la quale torna ad avere un successo internazionale e nel 2007 pubblica “Darkness Out of Blue” e nel 2012 “Unclouded”. Silje Nergaard vive a Oslo con il compagno Heine Totland, anche lui cantante, e due figli.
Nel 2020, ricorre l’anniversario dei 30 anni di carriera e 29 anni del suo brano di maggior successo: Where you are, eseguito con Morten Harket. Il brano oltre che nell’album “Silje”, compare anche nella compilation “It Takes two” del 1995 con soli brani di duetti celebri e nella raccolta “21 Jump street – vol. 4”
You were blessed, You were blind To an angel so unkind So ashamed you could die ‘Cause you found The perfect lie These are tears that I know For I’ve traveled down that road before In the mystery of time We can make our reasons rhyme With a smile, little friend By your side until the end Just a boy and a girl We don’t have to face the world alone Where you are I will be with you Someday soon our hearts Will mend Where you are I will be with you Till the rainbows’ end Let it go, give it all It won’t hurt you When you fall We can laugh if we cry We’ll surrender to the sky We can dream, we can dare We’ll brave enough to care once more Where you are I will be with you Someday soon our hearts Will mend Where you are I will be with you Till the rainbows’ end Where you are My heart will follow Spread your wings and fly again Where you are I will be with you Till the rainbows’ end |
Sei stato benedetto eri cieco di fronte a un angelo così scortese così pieno di vergogna che tu potessi morire perché hai trovato la bugia perfetta queste sono lacrime che conosco ci sono passato anch’io per quella strada nel mistero del tempo possiamo far rimare le nostre ragioni con un sorriso, amico mio al tuo fianco fino alla fine semplicemente un ragazzo e una ragazza non dobbiamo affrontare il mondo da soli dove tu sei io sarò con te un giorno, presto, i nostri cuori si fonderanno dove tu sei io sarò con te fino alla fine dell’arcobaleno lasciati andare, da’ tutto non ti ferirà quando cadrai possiamo ridere se piangiamo ci arrenderemo al cielo possiamo sognare, possiamo osare avremo abbastanza coraggio per curarci ancora. Dove tu sei Io sarò con te un giorno presto i nostri cuori si uniranno dove tu sei io sarò con te fino alla fine dell’arcobaleno dove tu sei il mio cuore ti seguirà dispiega le ali e vola ancora dove tu sei io sarò con te fino alla fine dell’arcobaleno |
1993
Can’t Take My eyes Off of you – Non riesco a toglierti gli occhi di dosso
Il brano scritto da Bob Gaudio e Bob Crewe fu portato al successo nel 1967 da Frankie Valli. Arrivò al secondo posto della classifica mondiale Billboard Hot 100 aggiudicandosi il disco d’oro per il milione di copie vendute. Si trattò del brano di maggior successo che Frankie Valli registrò con il suo gruppo Four Seasons e il suo principale singolo fino al 1974, quando raggiunse il primo posto in classifica Billboard Hot 100 con il brano My eyes adored you.
Tuttavia “Can’t Take my eyes off of you” è stato il brano più “coverizzato” di tutti i tempi. In Italia ha raggiunto la popolarità con le versioni dei Boys Town Gang (1982) e successivamente con Gloria Gaynor nel 1992, che molti considerano erroneamente l’autrice della canzone.
Proprio in quegli anni, nel 1993, il brano fu interpretato da Morten Harket per la colonna sonora del film Coneheads. Tra gli altri celebri interpreti del brano si ricordano Lauryn Hill, The Temptations, Diana Ross & The Supremes, Manic Street Preacher, i Muse, Pet Shop Boys, The Killers e moltissimi altri. Nel 2019, il ritornello viene ripreso in un singolo di Surf Mesa “ILY – I love you Baby” e grazie a questa ultima versione la canzone torna il 3 ottobre 2020 nuovamente nella classifica Billboard Hot 100 al n. 37 dopo una permanenza di 18 settimane alla posizione 49.
You’re just too good to be true Can’t take my eyes off you You’d be like heaven to touch I wanna hold you so much At long last love has arrived And I thank God I’m alive You’re just too good to be true Can’t take my eyes off of you Pardon the way that I stare There’s nothing else to compare The sign of you leaves me weak There are no words left to speak But if you feel like I feel Please let me know that it’s real You’re just too good to be true Can’t take my eyes off you I love you baby And if it’s quite all right I need you, baby To warm the lonely night I love you, baby Trust me when I say Oh pretty baby Don’t bring me down I pray Oh pretty baby Now that I found you stay I love you, baby Let me love you Oh pretty baby Trust me when I say I need you, baby When will you come my way Oh pretty baby Now that I found you stay And let me love you Let me love you |
Sei troppo bella per essere vera non riesco a toglierti gli occhi di dosso deve essere il paradiso toccarti vorrei stringerti forte finalmente dopo tanto l’amore è arrivato e ringrazio Dio di essere vivo è troppo bello per essere vero non riesco a toglierti gli occhi di dosso perdonami per come ti guardo ma non c’è nulla di paragonabile la tua sola presenza mi fa tremare le gambe non ci sono parole per esprimerlo ma se tu provi quello che provo io allora ti prego fammi sapere che è vero sei troppo bella per essere vera non riesco a toglierti gli occhi di dosso ti amo, baby e se va bene così ho bisogno di te, baby per riscaldare le mie notti solitarie ti amo, baby credimi quando te lo dico oh amore bello ti prego, non mi mollare oh amore bello ora che ti ho trovato, resta ti amo, baby lascia che ti ami oh amore bello credimi quando te lo dico ho bisogno di te, amore quando verrai da me? oh amore bello ora che ti ho trovato, resta e lascia che ti ami lascia che ti ami. |
1994
Me slår framfor oss krossen din – Dinanzi alla Tua Croce
L’autore del brano è Kjetil Bjerkestrand (nato il 18 maggio 1955 a Kristiansund, Norvegia) ed è principalmente noto come musicista (tastierista), compositore, arrangiatore e produttore e ha lavorato con artisti del calibro di Ray Charles, Dee Dee Bridgewater, Keith Emerson, Ian Hunter, Jon Lord, Ute Lemper e gli A-HA, in questo ultimo caso è particolarmente ricca la produzione di Bjerkestrand con il collega Magne Furuholmen con il quale ha composto le musiche per il cinema nei film:
- Ti kniver i hjertet (1994 – Dieci pugnali nel cuore);
- Hotel Oslo (1997 – Serie TV);
- 1732 Høtten (1998);
- Il brano Dragonfly per il film Øyenstikker (2001).
Meno noto è che ha realizzato diversi lavori interessanti anche con Morten Harket che si è prestato per il progetto del 1994 “Nå lukker seg mitt øye – Ora i miei occhi si chiudono” un’altra colonna sonora, lo stesso anno di Ti kniver i hjerte.
Bjerkestrand è figlio e nipote di organisti; suonare la tastiera per lui è sempre stato naturale, così come comporre musica. Insieme a Magne Furuholmen ha costituito l’ensemble Timbersound (Il suono del legno, giocando con i rispettivi cognomi che contengono un riferimento “arboreo”: Bjerkestrand = spiaggia di Betulle e Furuholmen = isola del Pino). In seguito alle collaborazioni con i due componenti del gruppo a-ha, Bjerkestrand ha co-prodotto anche alcuni brani degli A-HA.
Me slår framfor oss krossen din, Og bed så fadervåret. I jesu namn me sovnar inn, Og ottast ingen fåre. Så kjem Guds englar til oss ned, Held vakt kring være senger. Da får me sovna inn i fred, Me er kje redde lenger. Gud, med oss alle saman ver Så Krist for alle lyser! Gud hjelpe dei som ute fer, Og dei som svelt og fryser! No sovnar far og mor og eg Og alle borni dine. I morgon soli vekker meg Når ho på veggen skine. |
Dinanzi la Tua Croce, ci percuotiamo il petto e preghiamo il Padre nostro in nome di Gesù di portare il buon sonno e non avere più timore Così giungano gli Angeli di Dio a vegliarci nei nostri letti allora potrò addormentarmi in pace senza più alcuna paura Dio, resta con tutti noi così Cristo sia luce per tutti! Dio ti aiuti, tu che sei pellegrino e tu che fatichi e tu che tremi di freddo ora dormiamo padre, madre ed io e tutti i figli tuoi domani il sole mi sveglierà quando di nuovo sulla parete splenderà |
Millimeter – Millimetro
Il brano del 1994 è incluso in un album di colonne sonore omonimo “Millimeter” e nasce come collaborazione tra Morten Harket e Anne Grete Preus (22 maggio 1957 – 25 agosto 2019). In particolare, Morten si aggiunge come back vocalist in quanto a prestazione vocale su questo progetto.
Anne Grete Preus inizia la sua carriera nel 1978 con il gruppo rock VesleFrikk i cui brani sono fortemente caratterizzati da impegno politico di sinistra. Nel 1982, il gruppo si scioglie e si unisce ai Can Can fino al 1986. Il suo primo album da solista esce nel 1984 dal titolo “Snart 17”, senza grande successo. Il primo vero successo da solista arriva solo nel 1988 con l’album “Fullmåne” dove entra per la prima volta nella classifica nazionale VG alla 13° posizione. La sua consacrazione e il maggior successo arriva, però, con Millimeter del 1994 con la partecipazione di Morten Harket, ottenendo successo di critica e di pubblico con 75.000 copie vendute a livello nazionale che le fa guadagnare tre premi Spellemann – il principale riconoscimento musicale norvegese – come miglior artista femminile dell’anno, miglior album e canzone dell’anno.
Nel 2009, la cantante riceve la sua 5° candidatura agli Spellemann e nel 2013 le viene consegnato il premio alla carriera. Muore il 25 agosto 2019 dopo una lunga battaglia per un tumore al fegato. Nella sua carriera ha venduto oltre 400.000 copie in Norvegia.
Du kan bestige høye fjell for a utforske din styrke Eller studere i årevis for å få et fint yrke Lese metervis med bøker For å skjerpe tanken Eller jobbe til du har millioner i banken Men av og til, av og til er en millimeter nok Lavt og lite har mere kraft enn mye, fullt og nok Av og til, av og til er en millimeter nok En millimeter nok Du kan lengte i en evighet etter lange, fuktige netter Eller savne ekte kjærlighet hvis du kjenner etter Aldri finne ro og rytme her Men alltid søke den rundt neste sving Tro at andres ros og klapp skal gi livet ditt mening Av og til, av og til er en millimeter nok Lavt og lite har mere kraft enn mye, fullt og nok Av og til, av og til er en millimeter nok En millimeter nok Et øyeblikk, en evighet? Beror på perspektivet Et lysglimt av en tanke Kan snu opp og ned på livet Men kunsten er å holde hodet høyt og ryggen fri Av og til, av og til er en millimeter nok Lavt og lite har mere kraft enn mye, fullt og nok Av og til, av og til er en millimeter nok Av og til, av og til er en millimeter nok En millimeter nok |
Puoi scalare le montagne più alte per mettere alla prova la tua forza oppure studiare per anni per ottenere un bel lavoro leggere pile di libri per affinare il pensiero oppure lavorare fino a riempire il conto in banca ma a volte, a volte, basta un millimetro piccolo, insignificante, ma molto più forte dei numeri grossi e pieni a volte, a volte, basta un millimetro basta un millimetro puoi aspettare per l’eternità quelle lunghe notti di sudore o provare nostalgia per il vero amore se lo sai riconoscere senza mai trovare pace e ritmo quaggiù cercando sempre dietro l’angolo credendo che la lode e l’applauso danno senso alla tua vita a volte, a volte, basta un millimetro piccolo e insignificante ma molto più forte dei numeri grossi e pieni a volte, a volte, basta un millimetro basta un millimetro un attimo, un eternità? dipende dalla prospettiva un barlume di un pensiero può capovolgere la vita ma l’arte sta nel tenere alta la testa e la schiena libera a volte, a volte, basta un millimetro piccolo e insignificante ma molto più forte dei numeri grossi a volte a volte basta un millimetro a volte, a volte basta un millimetro basta un millimetro. |
1995
Il 1995 è un anno intenso di collaborazioni ed esplorazioni musicali per Morten Harket che il 4 settembre dello stesso anno pubblicherà il suo primo album da solista in lingua inglese di maggior successo: Wild Seed, con il quale abbraccia consapevolmente l’ex ragazzo da poster utilizzandolo a proprio favore e per le cause che gli sono a cuore, consapevole del proprio carisma sia estetico che musicale lo sfrutta a suo totale vantaggio.
Evig Ung – Per sempre giovane (cover in norvegese del brano Forever Young di Bob Dylan)
Il brano è una traduzione in norvegese di Håvard Rem del più noto brano “Forever Young” di Bob Dylan. Håvard Rem è uno dei principali autori dei testi per gli album da solista di Morten Harket e in questa occasione, la canzone fu edita per l’album “Kom Ut og Lek! – Vieni a giocare!” del 1995, un lavoro di Autori Vari, un collettivo artistico dal nome di Lekekameratene – Compagni di gioco. Qui, ovviamente, si riporta la traduzione dall’edizione norvegese, così come eseguita da Morten e scritta da Håvard.
Må du alltid bli velsignet Må din drøm få viljen sin Må du kjenne andres godhet Slik de får kjenne din Må du bygge Jakobstigen Og klatre på hvert trinn Må du være evig ung Må du vokse i rettferdighet Og alltid være sann Må du kjenne rett fra galt Og se lysene fra land Må du alltid være modig Stå oppreist som en mann Må du være evig ung Evig ung Evig ung Må du være evig ung Må du aldri synke sammen Må du alltid kunne le Må du være stø på beina Når hva som helst ken skje Må din sang bli sunget alltid Må ditt hjerte synge med Må du være evig ung Evig ung Evig ung Må du være evig ung Evig ung Evig ung Må du være evig ung |
Che tu sia sempre benedetto che i tuoi sogni si realizzino che tu possa conoscere la bontà degli altri così come loro possano conoscere la tua che tu possa costruire il sentiero di Giobbe e scalare ogni livello che tu possa essere per sempre giovane che tu possa crescere nella giustizia e sempre essere nella verità che tu possa distinguere il bene dal male e vedere le luci dalla terra che tu possa essere coraggioso crescere ritto come un uomo che tu possa essere eternamente giovane eternamente giovane eternamente giovane che tu possa essere sempre giovane che tu non possa mai crollare che tu possa sempre ridere che tu possa essere saldo sulle tue gambe qualsiasi cosa accada che il tuo canto non finisca mai che il tuo cuore possa cantare che tu possa essere per sempre giovane eternamente giovane eternamente giovane che tu possa essere per sempre giovane eternamente giovane eternamente giovane che tu possa essere eternamente giovane |
Missa Caritatis
Sempre nel 1995, Morten Harket collabora a un altro progetto in lingua norvegese del suo amico Ragnar Bjerkreim, autore di questa Missa Caritatis o Messa della Carità, un viaggio musicale religioso millenario all’interno della musica liturgica ispirata dai testi cristiani che esprimono il messaggio dell’amore e della carità. L’album ottenne subito un incredibile successo, al punto che tuttora uno dei brani “Velsigning – Benedizione”, cantata da Bodil Arnesen viene utilizzata come sigla di chiusura del programma di NRK (la rete nazionale norvegese) Salmer til alle tider (Liturgia delle Ore) ogni domenica sera.
Il ricavato delle vendite fu devoluto alla Società missionaria Norvegese a sostegno delle ragazze madri della Tailandia. La corale che si sente nei brani è composta dal Coro Z e dal coro Gandelo, mentre i solisti che si alternano nei singoli brani sono Kjetil Saunes, Bodil Arnesen e Morten Harket, mentre i musicisti sono: Aril Stav al clarinetto/sassofono, Iver Kleive all’organo, Eivind Aarset alla chitarra, Per Flemstrøm al flauto, Ottar Nesje alla batteria e Kjetil Bjerkestrand alle tastiere. Il direttore è Inger Vagle, mentre Ragnar Bjerkreim è il produttore stesso dell’album.
I brani eseguiti da Morten Harket sono: Hymne til Kjærlighet – Inno all’amore (Ispirato alla Prima lettera di San Paolo ai Corinzi) e Sanctus – Il Santo.
Tutto l’album è una composizione liturgica i cui inni sono:
- Un brano di ingresso (Introitus – 6:38);
- Kyrie (7:23);
- Gloria (4:02);
- Credo (4:12);
- Inno all’amore (6:52);
- Santo (4:35)
- Padre nostro (3:20);
- Agnus Dei (5:50);
- Benedizione (3:25);
- Postludium (6:56)
Hymne til Kjærleiken – Inno all’amore
Om eg taler med Mennesketunger og engletunger, Men ikkje har kjærleik, Då er eg ein ljomande Malm eller ei klingande bjølle. Om eg har profetgåve og Kjenner alle løyndomar Og eig all kunnskap, Og om eg har all tru, Så eg kan flytta fjell, Men ikkje har kjærleik, Då er eg ingen ting. Om eg gjev alt eg Eig til mat for dei fattige, Ja, om eg gjev meg sjølv Til å brennast, Men ikkje har kjærleik, Då gagnar det meg ingen ting. Kjærleiken er langmodig, Kjærleiken er velviljug, Han misunner ikkje, Briskar seg ikkje, Blæs seg ikkje opp. Kjærleiken gjer ikkje noko usømeleg, Han søkjer ikkje sitt eige, Harmast ikkje, Gøymer ikkje på det vonde. Han gleder seg ikkje ved urett, men gleder seg ved sanninga. Alt held han ut, Alt trur han, Alt vonar han, Alt toler han. Kjærleiken fell aldri bort. Profetgåvene skal få ende, Tungene skal tagna, Og kunnskapen skal ta slutt. For vi skjønar stykkevis Og talar profetisk stykkevis. Men når det fullkomne kjem, Skal det som er stykkevis, Få ende. Då eg var barn, Tala eg som eit barn, Tenkte eg som eit barn, Dømde eg som eit barn. Men då eg vart mann, La eg av det barnslege. No ser vi som i ein spegel, I ei gåte; Men då skal eg kjenna fullt ut, Liksom eg fullt ut er kjend av Gud. Så vert dei verande desse tre: Tru, von og kjærleik. Og størst av dei er kjærleiken. |
Se parlassi tutte le lingue degli uomini e degli angeli ma non avessi l’amore allora sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e ogni conoscenza e se avessi tutta la fede necessaria per smuovere le montagne ma non avessi l’amore allora non avrei nulla se potessi dare tutto ciò che possiedo per sfamare i poveri sì, se persino dessi me stesso fino a consumarmi ma non avessi l’amore allora non avrei proprio nulla l’amore tutto sopporta la carità è benigna non ha invidia e non si vanta non si gonfia la carità non manca di rispetto non cerca il suo interesse non si adira non tiene conto del male ricevuto non gode dell’ingiustizia ma si compiace della verità tutto copre tutto crede tutto spera tutto sopporta la carità non finirà mai il dono della profezia cesserà le lingue finiranno e la conoscenza svanirà poiché la nostra comprensione è imperfetta e imperfetta è la profezia ma quando la pienezza giungerà ciò che è imperfetto scomparirà quando ero bambino parlavo come un bambino pensavo come un bambino ragionavo come un bambino ma quando sono divenuto uomo ho abbandonato la fanciullezza ora vediamo come in uno specchio un enigma ma allora conoscerò tutto così come sono tutto compreso da Dio queste dunque le tre cose che contano: fede, speranza e carità ma di tutte più grande è la carità! |
Sanctus
Heilag, heilag, Heilag er Herrn Sebaot, All jorda er full Av din herlegdom. Hosianna i det høgste. Velsigna vere han som kjem I Herrns namn. Hosianna i det høgste. Hosianna i det høgste. Hosianna i det høgste. Hosianna i det høgste. Hosianna i det høgste. Velsigna vere han som kjem I Herrns namn. Hosianna i det høgste. Hosianna i det høgste. Hosianna i det høgste. Hosianna i det høgste. Hosianna i det høgste. Hosianna i det høgste. Hosianna i det høgste. Hosianna i det høgste. |
Santo, Santo Santo il Signore Sabbaoth i cieli e la terra sono pieni della Sua gloria Osanna nell’alto dei cieli benedetto Colui che viene nel nome del Signore Osanna nell’alto dei cieli Osanna nell’alto dei cieli Osanna nell’alto dei cieli Osanna nell’alto dei cieli Osanna nell’alto dei cieli Benedetto Colui che viene Nel nome del Signore Osanna nell’alto dei cieli Osanna nell’alto dei cieli Osanna nell’alto dei cieli Osanna nell’alto dei cieli Osanna nell’alto dei cieli Osanna nell’alto dei cieli Osanna nell’alto dei cieli Osanna nell’alto dei cieli |
1996
Heaven’s Not for Saints (Let it go) – Il Paradiso non è per i Santi
Il brano viene pubblicato semplicemente come singolo unico ed ex-album il 27 maggio 1996 solamente in Gran Bretagna e Norvegia. Il “lato B” – ovvero il bonus track – del CD è la versione strumentale del brano. Si tratta della prima pubblicazione di Morten con l’etichetta BMG Arista. La canzone raggiunge la posizione n. 9 nelle classifiche norvegesi e fu eseguita una sola volta live come brano di apertura per l’Eurovision Song Contest 1996 di cui Morten era anche il presentatore insieme a Ingvild Bryn (i dettagli sull’esperienza sono riportati nella pagina dedicata alla biografia del cantante). Gli autori del brano sono i suoi collaboratori storici: Håvard Rem e Ole Sverre Olsen.
Sulla copertina del singolo compare il figlio maggiore di Morten, Jakob.
Nel 2019, Morten Harket è mentore per l’edizione norvegese di “The Voice” e gli autori del programma – a sorpresa e su suggerimento di uno dei concorrenti, Carl Christian Grimstad – nella fase dei Knock Outs presentano come brano proprio Heaven’s not for Saints.
Morten, sorpreso e compiaciuto allo stesso tempo per la scelta del brano commenta l’esecuzione con: “Non si può dire che ti mancano le palle, ragazzo!”
Rara versione a cappella:
Video Grimstad a The Voice 2019:
Heaven’s not for saints You only have one cup Now you’ve filled it up Let it go, babe – just let it go It’s dim lit path ahead The road is wide But your eyes are red Let it go, babe – just let it go Child, my brother My brother look around you The night is calling you Close to the edge Who knows the distance The distance when light fades away The river knows the way Your father and your son Life has just begun Let it go, babe – just let it go Child, my brother My brother look around you The night is calling you Close to the edge Who knows the distance The distance when light fades away Dim lit path ahead Dim lit path… Dim lit path ahead… Just let it go… Just let it go… Cause heaven’s not for saints |
Il Paradiso non è per i Santi Hai solo una coppa e ora l’hai riempita fino all’orlo lasciati andare, tesoro – lasciati andare è un percorso tortuoso quello che hai davanti la strada è larga ma i tuoi occhi sono arrossati lascia perdere, tesoro – lascia perdere Figlio, fratello mio fratello mio guardati intorno la notte ti sta chiamando vicino al limite chi conosce la distanza la distanza di quando la luce svanisce il fiume conosce il suo percorso tuo padre e tuo figlio la vita è appena iniziata lascia perdere tesoro – lascia perdere bambino, fratello mio fratello mio guardati intorno la notte ti sta chiamando vicino al limite chi conosce la distanza la distanza di quando la luce svanisce un percorso tortuoso davanti un percorso tortuoso … davanti lasciati andare … lascia perdere … perché il Paradiso non è per i Santi |
Never Hear that Laugh – Non sentirò mai più quella risata
Il brano fu pubblicato nel 1996 nell’albulm “Songs from the Pocket” una collaborazione tra Morten Harket e Jørun Bøgeberg, il bassista degli A-HA dal 1990 al 1994, nonché amico e collaboratore di Morten sui suoi progetti da solista e spesso uno dei suoi musicisti durante i live. Sul sito ufficiale dell’artista: jbbass.com, una sezione è dedicata proprio alla sua esperienza con la band con racconti e foto inedite. Il suo primo album “indipendente” è stato proprio “Songs from the pocket” del 1996 con una partecipazione di Morten come Back vocalist sul brano “Never hear that laugh again”; mentre la cura grafica della copertina è stata affidata a Magne Furuholmen. La canzone è stata ripubblicata come singolo nel 2019 con una dedica alla sorella della nonna di Bøgeberg, Tonette Fjeld la quale – come spiega l’autore – gli ha fatto da “madre” per ben 9 anni tra il 1961 e il 1970. Deceduta nel 1987, Tonette è stata una madre anche per la madre di Bøgeberg e i suoi 5 fratelli dal 1933. Il video che si riporta di seguito contiene le immagini di Tonette Fjeld e la sua famiglia, tutti riconoscenti per il suo spirito di sacrificio e per l’amore con cui si è presa cura dei suoi figli e di quelli della sorella.
The word is spreading throughout The land To all the ones you guided by hand In the middle of a silent night Walking home in the shade Of moonlight Never hear that laugh Never hear that laugh Never hear that laugh anymore I’m sure all the angels were Singing in the sky Wishing you welcome as we Said goodbye Through sorrow and tears it’s Peaceful we are We know you’ve become Heaven’s brightest star Never hear that laugh Never hear that laugh Never hear that laugh anymore Pledged a life to help the children A shining light in the dark Spoke about the special kind of love And make a fire of every spark Never hear that laugh Never hear that laugh Never hear that laugh anymore Heaven’s brightest star… |
La voce si è sparsa in tutto il paese presso tutti quelli che hai preso per mano nel mezzo di una notte silenziosa tornando a casa all’ombra della luna piena non sentirò mai più quella risata non sentirò mai più quella risata non sentirò mai più quella risata sono sicuro che tutti gli Angeli cantavano nei cieli augurandoti il benvenuto, mentre noi ti dicevano addio con dolore e tra le lacrime adesso siamo rasserenati sappiamo che sei diventata la stella più splendente del Paradiso non sentirò mai più quella risata non sentirò mai più quella risata non sentirò mai più quella risata hai trascorso una vita ad aiutare i bambini una luce brillante nell’oscurità ci parlava di un amore speciale e trasformava in fuoco ogni scintilla non sentirò mai più quella risata non sentirò mai più quella risata non sentirò mai più quella risata la stella più brillante del Paradiso … |
1997
Kråkevisa – La ballata del corvo
Kråkevisa – La ballata del corvo – anche nota come Mannen/bonden og kråka (L’uomo/il contadino e la cornacchia) o Mannen han gjekk seg i vedaskog (L’uomo che andò nel bosco). Per una comprensione completa delle origini della ballata si rimanda alla pagina dedicata. Il brano in questione è incluso nell’album di autori vari “Kvirre Virre Vitt!”, una raccolta di brani per bambini e infatti, anche se le origini della ballata sono medievali, oggi è principalmente una canzone per bambini, considerata la struttura e il ritornello molto semplici. I genitori la utilizzano anche come ninna nanna che si tramanda così di generazione in generazione. La versione più famosa – e fedele all’originale medievale – è stata incisa da Morten Harket, in questa occasione
Og mannen han gjekk seg i vedaskog. Heifara, i vedaskog! Då satt det ei kråke i lunden og gol. Hei fara! Falturilturaltura!Og mannen han tenkte med sjølve seg, heifara, med sjølve seg: Skal tru om den kråka vil drepa meg? Hei fara! Falturilturaltura!”Å no har eg aldri høyrt større skam! Heifara, høyrt større skam! Har du høyrt at ei kråke kan drepa en mann?” Hei fara! Falturilturaltura!Og mannen han spente sin boge for kne. Heifara, sin boge for kne. Så skaut han den kråka så ho datt ned. Hei fara! Falturilturaltura!Av skinnet så gjorde han tolv par skor. Heifara, han tolv par skor. Det beste paret det gav han til mor. Hei fara! Falturilturaltura!Av tarmane gjorde han tolv par reip. Heifara, han tolv par reip. Og klørne han brukte’n til møkkagreip. Hei fara! Falturilturaltura!Og nebbet han brukte til kyrkjebåt, Heifara, til kyrkjebåt, så dei kunne seila både frå og åt. Hei fara! Falturilturaltura!Av augo så gjorde han stoveglas. Heifara, han stoveglas. Og nakken han sette på kyrkja til stas. Hei fara! Falturilturaltura!Og den som ‘kje kråka kan nytta så, heifara, kan nytta så, han var ikkje verd’e ei kråke å få.Hei fara! Falturilturaltura! |
E un uomo andò nei boschi Trallallero, nei boschi, lallero! Lì c’era un corvo che gracchiava tra i rami Trallallà, Falturilturaltura!E l’uomo pensò tra sé e sé Trallallero, tra sé e sé, lallero! Il corvo vorrà forse uccidermi? Trallallero, Fal turil tural tura!«Oh ma che stupidaggine è mai questa, trallallero, una tal stupidaggine! Mai sentito di un corvo che uccide un uomo? Trallallero, Fal turil tural tura!»E l’uomo tese l’arco tra le ginocchia Trallallero, tra le ginocchia, lallero lallà Così scoccò un dardo mortale per il corvo. Trallallero, Fal turil tural tura!Dalla pelle ricavò dodici paia di scarpe Trallellero, dodici paia di scarpe, lallero lallà Il paio migliore alla madre lo donò. Trallalero, Fal turil tural tura!Dalle interiora ricavò dodici paia di corde Trallallero, dodici paia di corde, lallero lallà. E degli artigli ne fece un forcone Trallalero, Fal turil tural tura!E dal becco ricavò una canoa, trallallero, una canoa lallero lallà per traghettar la gente su e giù. Trallalero, Fal turil tural tura!Degli occhi ne fece un lampadario. Trallalero un lampadario, lallero lallà E con il collo decorò la chiesa Trallalero, Fal turil tural turaColui che non sa cosa farsene di un corvo Trallallero, cosa farsene, lallero lallà Non merita di catturare un corvo. Trallalero, Fal turil tural tura! |
1999
A Jester in our town – Un giullare nella nostra città
Il brano è incluso nell’album del musical ispirato al romanzo di successo di Jostein Gaarder “Il Mondo di Sofia” realizzato nel 1999, il brano in particolare eseguito da Morten Harket – “A jester in our town” – è stato rilasciato anche come singolo promozionale (copertina). Il “giullare” interpretato da Morten in questa occasione è il filosofo Socrate.
Il romanzo a cui il musical si ispira fu pubblicato nel 1991 con il titolo originale di Sofies verden (edito in Italia dalla Longanesi). L’autore Jostein Gaarder intendeva agevolare l’accesso al mondo della filosofia ai più giovani, in modo originale attraverso la sua protagonista, Sofia Amundsen, un’adolescente che vive a Lillesand, una piccola località nel sud della Norvegia la quale viene misteriosamente introdotta ai misteri filosofici attraverso delle lettere che le sono inviate da un altrettanto misterioso professore di storia della filosofia, Alberto Knox. Nell’anno di pubblicazione, il romanzo ottenne in Norvegia il premio come romanzo best-seller, nel 1994 in Germania ottenne il Deutscher Jugendliteraturpreis, nel 1995 fu tradotto in inglese e nel 1996 fu realizzato un film di successo. Il Mondo di Sofia si ritiene essere uno dei maggiori successi commerciali editoriali norvegesi all’estero, tradotto in 59 lingue e con oltre 40 milioni di copie vendute e con la produzione di un videogioco.
Morten Harket partecipò alla prima edizione del musical in Norvegia come “attore” interpretando proprio il ruolo di Socrate e cantando il brano “A jester in our town” che è stato scritto da Øystein Wiik (testo) e Gisle Kverndokk (musica) in una versione molto jazz e insolita per il cantante, quasi … piratesca e guastafeste come tale è rappresentato nella storia, il filosofo Socrate, accusato di “guastare” le menti dei giovani e per questo condannato a morte e costretto a bere una bevanda velenosa alla cicuta.
L’autore del brano, Øystein Wiik (7 luglio 1956) è un attore, cantante e cantautore, romanziere. Ha lavorato presso il Nasjonal Teater di Oslo, l’Oslo Nye Teater e Det Norske Teater, interpretando sempre i ruoli da protagonista in numerosi musical.
Athenians sleep like a sluggish old horse But I am the fly that bites them I know the spots where it stings them the worst It makes them so cross to be roused from their rest That they throw me out like an unbidden guest For doing for them what god thinks the best You can rage at and beat me, Or wish I was dead By murdering me you can stay Safe in bed But as long as there’s breath Left in me Still the story I’ll tell will be: Just think: Yourself! Your inner voice is the guide You should heed Their reason tells everyone What they need To do what is right, That’s the ticket, And shun all That’s evil and wicked A jester in our town! A jester in our town! A teasing and buzzing and Sharp biting fly Who’s asking his questions so Keen and so sly And heaven help the puzzled replier For he will end up in the mire Wisest is he who knows That in fact he knows Nothing at all But places his trust in His inner voice Relying on thought to give birth To his choice For he’ll keep his spirit untainted Though Hades itself torment it A jester in our town! A jester in our town! A teasing and buzzing and Keen biting fly Who floors every idiot As easy as pie And heaven help the puzzled replier For he will end up in the mire Who floors every idiot As easy as pie And heaven help the puzzled replier For he will end up in the mire! Will end up in a mire! Will end up in a mire! A jester in our town! A jester in our town! A teasing and buzzing and Keen biting fly Who floors every idiot As easy as pie And heaven help the puzzled replier And heaven help the puzzled replier And heaven help the puzzled replier For he will end up in the mire! The mire! The mire! Good health! |
Gli Ateniesi dormono come un ronzino pigro ma io sono la mosca che li pizzica conosco i punti dove il pizzicore è più fastidioso quelli che li fanno sobbalzare dal loro torpore sonnolento fino a farmi sbattere fuori dalla città come ospite indesiderato per fare di loro ciò che Dio pensa sia meglio potete alterarvi e picchiarmi o desiderare che io sia morto assassinandomi potete riposare al sicuro nei vostri letti ma finché c’è un po’ di respiro in me vi ripeterò sempre la stessa storia: Pensate: con la vostra testa! la vostra voce interna è la guida dovreste prestare attenzione le loro ragioni dicono a tutti ciò di cui necessitano per fare ciò che è giusto Questo è lo scotto da pagare evita tutto ciò che è male e negativo Coro inveisce: un giullare nella nostra città! un giullare nella nostra città una mosca pungente fastidiosa e ronzante che porge le sue domande così acute e furbe il cielo aiuti l’interrogato confuso perché finirà nel fango il più saggio è colui che sa che in realtà non sa proprio nulla ma ripone la sua fiducia nella sua coscienza che si affida al pensiero per far nascere un scelta poiché mantiene il suo spirito puro foss’anche Ade lo tormentasse un giullare nella nostra città! un giullare nella nostra città una pungente, ronzante e mordace mosca che schiaccia ogni idiota come fosse una torta e il cielo aiuti l’interrogato confuso perché finirà nel fango che schiaccia ogni idiota come fosse una torta e il cielo aiuto l’interrogato confuso perché finirà nel fango finirà nel fango! finirà nel fango un giullare nella nostra città un giullare nella nostra città! una fastidiosa, ronzante mordace mosca che schiaccia ogni idiota come fosse una crostata e il cielo aiuti l’interrogato confuso il cielo aiuti l’interrogato confuso il cielo aiuti l’interrogato confuso poiché finirà nel fango nel fango! Nel fango! Salute a tutti! |
Jungle of beliefs – Giungla di credenze
Sempre nel 1999 – poco prima di riprendere la carriera a pieno ritmo con la band – Morten Harket si dedica a un altro progetto culturale, scrivendo la musica per un brano scritto da Ole Sverre Olsen: Jungle of Beliefs che confluisce nell’album di Autori Vari “Cultures Span the World”. Lo stesso brano fu ripubblicato nel 2001 da Ragnar Bjerkreim nel suo album “Musikalske Fasetter”. Esiste una versione strumentale del brano pubblicata sempre nel 2001, ma con il titolo di “Boys on Timber”.
L’autore del brano incluso in questo album collettivo è Ole Sverre Olsen (7 novembre 1961), poeta e autore insieme a Håvard Rem della maggior parte dei brani della carriera da solista di Morten Harket. Ha debuttato nel 1996 con la raccolta di poesie “Til søvnens arbeidere – Ai lavoratori del sonno” edito da Aventura Forlag. Con Morten Harket ha collaborato alla stesura dei brani contenuti negli album “Wild Seed”, “Letter from Egypt” e “Brother”. Per Silje Nergaard ha scritto due brani dell’album “Hjemmefra” del 1996. Il suo romanzo di maggior successo è “Den døde mannen – L’uomo morto” del 1998 che viene descritto dall’autore con queste parole: «Quando il protagonista Hans Josef Paulsen si sveglia al mattino è morto, ma non sa ancora di esserlo. Non capisce e deve orientarsi poco per volta in un crescendo di scoperte all’interno del regno dei morti».
Il brano “Jungle of Beliefs” fu eseguito dal vivo una solo volta nel 2008 durante l’ Artist Gala, una manifestazione di solidarietà per la raccolta fondi a favore delle popolazioni più povere.
Performance live 2008 Artist Gala:
What a wonderful world it seems And our keel’s running deep We’ve got wine from the great Market place We can walk in our sleep, Do you know, Now that gold is coming cheap What to lose And what to keep You know, our hearts Could come closer, babe But our heads got it the way Just like stones in the middle Of the stream Let it mean just what it means Do we know our position, Do we know How to keep And how to let go You can drown in that ocean girl You can swim it that sea You can rise, you can dance On the brim You can plunge so deep within Looking down into a jungle of beliefs Look at you Look at me What a wonderful world it seems And our keel’s running deep We’ve got wine from the great Market place We can walk in our sleep, Do you know, Now that gold is coming cheap What to lose And what to keep |
Che mondo meraviglioso sembra essere e noi ci stiamo sprofondando abbiamo il buon vino dei grandi mercati mondiali possiamo camminare sugli allori sai? ora che l’oro è quotato basso cosa perdere e cosa tenere sai?, i nostri cuori si potrebbero avvicinare, tesoro ma le nostre teste si separano proprio come i sassi al centro della corrente significa quello che significa conosciamo la nostra posizione? sappiamo cosa tenere e come lasciar perdere? ci puoi affogare in quell’oceano, ragazza puoi nuotare in quel mare puoi sorgere, puoi danzareSul precipizio ti puoi immergere nei meandri guardano in fondo a una giungla di credenze Guardati Guardami che mondo meraviglioso sembra essere e noi ci stiamo sprofondando abbiamo il buon vino dei grandi mercati mondiali possiamo camminare sugli allori sai? ora che l’oro è quotato basso cosa perdere e cosa tenere |
2000
Han er min sang og min glede – Egli è il mio canto e la mia gioia
Questo brano è un duetto di Morten Harket con Anne Marie Almedal e pubblicato come traccia n. 4 dell’album “Perleporten” (14 brani) su commissione dell’Esercito della Salvezza. L’autore del brano è il salmista Pelle Karlsson.
La cantante con cui Morten duetta, Anne Marie Almedal (Kristiansand, 6 dicembre 1971) si fa notare come cantante del gruppo Velvet Belly con cui ha collaborato dal 1989 al 2003, pubblicando 6 album. Nel 2007 pubblica il suo primo album da solista in lingua inglese “The Siren and the Stage”, ma la notorietà le arriva solo nel 2009 con il singolo in norvegese “Himmelblå”, come colonna sonora dell’omonima serie televisiva.
Il brano “Han er min sang og min glede” è uno dei salmi cristiani più noti in Norvegia. Si tratta della traduzione in norvegese del brano di Dallas Fraziers “There Goes my Everything” del 1966 che fu interpretato da Elvis Presley. Fu tradotto in Scandinavia da Pelle Karlsson e a sua volta trasposto in norvegese da Rune Larsen. Oggi è considerato un brano cristiano ed eseguito in diverse occasioni, nonché interpretato da numerosi artisti.
Han er min sang og min glede Han er min Herre og Gud Jesus i dine hender Jeg hviler til livets slutt Jeg kan minnes en tid i mørke Uten mening levde jeg da Men så hørte jeg røsten fra Jesus Som vil vise den vei jeg skal gå Han er min sang og min glede Han er min Herre og Gud Jesus i dine hender Jeg hviler til livets slutt Herre Jesus, jeg ønsker at leve din nærhed og tryghed hver dag. giv mig kraften og styrken fra oven, så mit liv helt kan tjene din sag. Etter den ytterste dagen I det nye Jerusalem Da bøyer jeg meg ned for Jesus Og han sier; Velkommen hjem Han er min sang og min glede Han er min Herre og Gud Jesus i dine hender Jeg hviler til livets slutt |
Egli è il mio canto e la mia gioia Egli è il mio Signore e mio Dio Gesù nelle tue mani riposo fino alla fine dei giorni ricordo il tempo nell’oscurità vivevo senza significato allora ma poi ho udito la voce di Gesù che mi ha mostrato la via da percorrere Egli è il canto e la mia gioia Egli è il mio Signore e mio Dio Gesù nelle tue mani riposo fino alla fine dei giorni Signore Gesù, desidero vivere vicino a te e sicuro al tuo fianco ogni giorno dammi la forza e la tenacia di servirti per tutta la vita [Rit.] Nell’ultimo giorno nella nuova Gerusalemme mi inchinerò dinanzi a GEsù e mi dirà: Bentornato a casa Egli è il mio canto e la mia gioia Egli è il mio Signore e il io Dio Gesù nelle tue mani riposo fino alla fine dei giorni |
2002
Piya (Ocean of Love) – Amore (Oceano d’amore)
Siamo nel 2002, Morten Harket è in piena attività con la band A-HA, ma ha decisamente intrapreso la scelta di non tralasciare le proprie ambizioni e il proprio lavoro da solista, ritenendo che lavorare per e con gli A-HA non è in contrapposizione né di ostacolo alla propria libertà di esprimersi come artista in ambiti e contesti diversi. Così come fin dagli esordi non si è privato di prestarsi a progetti diversi, così accetta nel 2002 la richiesta di cantare in duetto con Ali Azmat, il leader della band pakistana Junoon, il brano “PIYA”, esplorando nuove sonorità e culture.
Il brano compare nell’album “DAUR-E-JUNOON” ed è scritto da Salman Ahmad.
Chi sono i Junoon? È una band pakistana di sufi-rock, originaria di Lahore, di lingua Punjab, costituitasi nel 1990 e composta dal fondatore, cantautore e chitarrista Salman Ahmad, il tastierista Nusrat Hussain, il bassista Brian O’Connell e il cantante Ali Azmat. Si tratta della band sud asiatica più famosa al mondo e ha ottenuto il riconoscimento dal Q Magazine come la più grande band al mondo, mentre il New York Times la definisce come «gli U2 del Pakistan». Fin dal debutto, la band ha pubblicato ben 19 album: 7 album in studio, una colonna sonora, due album di live, quattro DVD e 5 compilation. Hanno venduto oltre 30 milioni di copie nel mondo. pionieri del sufi-rock hanno un sound molto originale, raggiungono il successo subito e siglano un contratto con la EMI. Nel 2016, i Junoon hanno festeggiato 25 anni di carriera pubblicando il loro ottavo album in studio “Door”.
Il nome della band, Junoon è un termine in lingua punjab che significa “Passione/Ossessione”. Nel 2002 realizzano l’album “Daur-E-Junoon” e invitano Morten Harket a eseguire uno dei loro brani dal titolo “PIYA” che in lingua punjab significa “Amore” con sottotitolo “Oceano f love”. Un brano dalle sonorità sofisticate, rock, avvolgente e sensuale in stile … sufi-rock.
Come as you please, my love, Caress me. Do as you want, my love, Come – posses me. The ocean of love calls, ‘Piya Piya’ (repeat) You are the one – Inside/outside of me. I want to be the first, And the last for me* The ocean of love Calls, ‘Piya! Piya!’ Aaja, aaa (come, come) Piya! Piya! The ocean of love Calls, ‘Piya! Piya!’ Aaja, aaa (come, come) Piya! Piya! |
Vieni come vuoi, amore mio accarezzami Fai ciò che vuoi, amore mio vieni – possiedimi un oceano d’amore ci chiama – Piya, Piya (si ripete) tu sei l’unica dentro e fuori di me Voglio che tu sia la prima e l’ultima per me un oceano di amore ci chiama, Piya, Piya! aah, aah (vieni, vieni) Amore, Amore! l’oceano d’amore ci chiama, Piya, Piya! aah aah (vieni, vieni) Amore! Amore! |
*Morten in realtà canta: I want you to be the first / from now on (voglio che tu sia la prima / d’ora in poi)
2004
Gilda’s prayer – La preghiera di Gilda
Morten continua collateralmente alla sua attività principale a esplorare nuovi orizzonti, conoscere nuovi artisti con cui collaborare o lasciarsi ispirare. Nel 2004 è la volta della collaborazione con il musicista islandese Gulli Briem per la realizzazione dell’album “Earth Affair – Chapter One”. Il brano interpretato da Morten – Gildas Prayer – fu pubblicato anche come singolo che includeva diverse versioni remix dello stesso brano. Seguirono altre versioni remix, tra cui una “Radio Remix” arrangiata e prodotta da Gerret Frerichs, ma lasciando il testo e il cantato della versione di Gulli Briem.
Il brano è stato scritto da Håvard Rem e Morten contribuisce alla stesura musicale, oltre all’interpretazione canora.
Oh City Martyrs Submission complete You’re so much grander Hey, grander than me Mind over matter Over matter of time I hear your voices But I don’t know Who’s talking Luminous depth bomb’s Doing bottom time On the sidewalk Off my mind Over matter Over matter of fact Which one of us here Is invisible Let light from The Source Shine into darkness Of Earth Let love from The Source Shine into darkness Time, time, time Is the border As if something is Trying to get us in order Mind, mind, mind Over matter of mind I hear your voice And I don’t know Who’s talking Let light from The Source Shine into darkness Of Earth Let love from The Source Shine into darkness Let light from The Source Shine into darkness Of Earth Let love from The Source Shine into darkness Into darkness Dark… To Darkness… Shine… Shine… |
Oh Città dei Martiri completa sottomissione Sei molto più grande Hei, molto più grande di me la mente oltre la materia oltre la materia del tempo Sento le vostre voci ma non so chi parla luminosa profondità della bomba che sprofonda il tempo sul marciapiede fuori dalla mente oltre il fatto oltre il dato di fatto che uno di noi qui è invisibile lascia che la luce dalla Sorgente illumini l’oscurità della Terra lascia che l’amore dalla Sorgente illumini l’oscurità Tempo, tempo, tempo è il confine come se qualcosa stesse cercando di farci ordine mente, mente, mente, oltre lo stato delle mente Sento la tua voce e non so chi sta parlando lascia che la luce dalla Sorgente illumini l’oscurità della Terra lascia che l’amore della Sorgente illumini l’oscurità lascia che la luce della Sorgente illumini l’oscurità della terra lascia che l’amore della Sorgente illumini l’oscurità l’oscurità il buio … l’oscurità illumina … illumina … |
2008
Garden of Love / Kar Sa Myon – Il giardino dell’amore
Il CD “Songs accross walls of separation” è un’antologia di brani di vari artisti di cui alcuni provenienti da paesi come Palestina, Marocco, Siria, Kashmir, Cipro e Messico dove vi sono muri eretti lungo i confini per separarli dai loro vicini più benestanti. Questi artisti sono essi stessi incapaci di incontrarsi a causa dei muri che li separano e hanno fatto appello ai colleghi occidentali americani ed europei presentando in inglese i propri brani originariamente cantati nella lingua natia. Natasha Atlas (GB/Egitto) Tom Russell (USA), Sarah Jane Morris (GB), Eva Dahlgren (Svezia) e Morten Harket (Norvegia) sono solo alcuni dei cantanti dei paesi occidentali e benestanti che hanno accettato l’appello e si sono esibiti insieme agli artisti dei paesi “confinati”, come Rim Banna (Palestina), Mahmous Gania (Marocco) Abdul Rashid Farash (Kashmir) Esmaeel Midah (Siria) Michael Terlikkas (Cipro).
Il brano cantato da Morten Harket è Garden of Love (brano il cui titolo originale è Kar Sa Myon) ed è eseguito insieme a Rukhsana Murtaza e Abdul Rashid Farash, insieme a un coro di bambini di una scuola di musica. La registrazione è tratta da un concerto di beneficenza e sensibilizzazione che ha avuto luogo a Stavanger il 12 settembre 2008.
When will our dispute end? When will this problem be solved? My beloved, so close to my heart, When will you come? I have searched for you so many places, but never been able to trace you. You should have been here with me, my beloved Just come to me for one night You, my dearest friend You have caused many problems for me Just show me your face once, my beloved! Everyone laugh at me, meMy flying bird But my heart cries, my lover I have searched for you by all the borders Why will you burn my body with fire? Since you left I have cried, my lover I am Mahmoud, the greatest fool I try to explain it all to very powerful people Just listen to me in the name of God, my beloved. Once you were my home My Garden of Love Thousand peaks your dome So high up above I have traced the path The path to my love Show your face again From high up above Come for just one night I want you, my love Show your sun, my light Oh, come from above Will I reach your heart With songs of my love? Why are we apart? I’ll climb up above Tell me, have you heard A word from my love Come, bring news, My bird from above |
Quando finiranno i conflitti? Quando risolveremo questo problema? Amore mio, così vicina al mio cuore quando verrai? Ti ho cercata in così tanti luoghi ma non sono mai riuscito a trovarti avresti dovuto essere qui con me amore mio vieni da me solo per una notte tu, mia carissima amica mi hai creato molti problemi mostrami il tuo volto solo una volta, amore tutti ridono di me, di me uccellino mio in fuga ma il mio cuore piange, amante mia ti ho cercata oltre tutti i confini perché fai ardere il mio corpo con il fuoco da quando sei partita ho pianto, amore mio Sono Mahmoud, il grande stupido cerco di spiegarlo a tutti i potenti del mondo in nome di Dio, ascoltami, amore mio un tempo tu eri la mia casa il mio Giardino dell’Amore migliaia di cime la tue vetta così irraggiungibile Ho tracciato il sentiero il sentiero verso il mio amore Mostrami il tuo volto da lassù vieni da me solo per una notte Ti voglio, amore mio Mostrami il tuo sole, la mia luce Oh, vieni da lassù raggiungerò il tuo cuore con le canzoni del mio amore? Perché siamo separati? Scalerò le montagne Dimmi, hai sentito parlare del mio amore? Vieni, portami notizie uccellino mio da lassù |
2010
Den Stilleste timen – L’ora più calma (Dugnad for Haiti – Volontariato per Haiti)
Den Stilleste timen è un brano scritto da Ole Paus, musica e parole, in occasione della manifestazione norvegese a sostegno delle popolazioni colpite dal terribile terremoto di Haiti nel 2010. Il brano fu eseguito per la prima volta in diretta TV il 24 gennaio 2010 presso Den Norske Opera insieme a un collettivo di artisti norvegesi che presero parte alla raccolta di beneficenza per raccogliere fondi da devolvere per la ricostruzione di Haiti. Il giorno prima del concerto, Ole Paus registrò il brano in studio insieme a Ingrid Olava, Thom Hell, Eldar Vågan, Simone Larsen e Lars Lillo Stenberg. Il produttore del disco è Håkon Iversen e i musicisti sono: Hans Aaseth (chitarra), Espen Østang Mangen (batteria), Frode Østang Mangen (pianoforte) e Lars Erik Dahle (basso). I proventi delle vendite furono devolute alla causa.
Come si può notare, il brano inciso in studio non vede la presenza di Morten Harket, il quale viene, però, coinvolto per il concerto di beneficenza del 24 gennaio dove esegue il brano insieme agli altri artisti tra cui lo stesso Ole Paus, Elisabeth Andreassen, Helene Bøksle, Tuva Syvertsen, Valkyrien All Stars, A1, Kurt Nilsen, Askil Holm, D’Sound, Simone, Ane Brun, Lars Lillo Stenberg, Noora Noor, Eldar Vågan, Knutsen & Ludvigsen, Superfamily, Hans orkester, Thom Hell e Ingrid Olava.
Morten Harket, quella sera, esegue anche il brano “O Bli hos meg” (versione norvegese del salmo inglese “Abide with me” che Morten aveva eseguito altre volte nei concerti) che non sarà mai pubblicato né incluso nel CD “Dugnad for Haiti”. Anche se non viene citato tra i musicisti che hanno registrato il brano, l’intervento vocale di Morten è riconoscibile come voce guida del coro e nel terzo verso.
Al termine della sua esecuzione, Morten fu intervistato dal VG dove dichiarò la sua ammirazione per il lavoro svolto da Ole Paus: «E’ incredibile ciò che Ole è riuscito a fare. Il fatto che abbia smosso tutto questo è semplicemente “super”». Relativamente alla manifestazione aggiunge: «La reazione della gente è di vitale importanza, ma è altrettanto di vitale importanza decidere che cosa riteniamo sia “accettabile”. Lo squilibrio che esiste nel mondo oggi è totalmente inaccettabile. È una sfida che dobbiamo affrontare tutti insieme. Chiunque desidera fare qualcosa ancora una volta ha l’opportunità di farlo ora e di contribuire con la propria parte. È facile scoraggiarsi, ma bisogna fare la differenza. Per molte persone è troppo tardi ormai, ma c’è tanta altra gente che ha bisogno di aiuto. Ciò che è accaduto ad Haiti è terribile. Anche la situazione che Haiti vive da anni è inaccettabile, ma proprio in questo momento in cui è accaduta una catastrofe ci sono persone che hanno bisogno di tutto l’aiuto che possiamo dare».
Il 2010 è l’anno in cui la band degli A-HA annuncia la fine della propria carriera: un annuncio che sarà poi smentito 5 anni dopo con la pubblicazione di un nuovo album di inediti …
O Bli hos meg:
Det var den stilleste timen Gaten var tom og forlatt dagen var høy men så med et slag stanset tiden og dagen ble natt de var på feil side av gaten de var på feil siden av meg Og på noen sekunder gikk jordkloden under mens Gud så en annen vei Vi er ingen del Vi er den hele Vi nærmer oss hverandre skritt for skritt Jeg ser på deg min venn Og jeg kjenner meg igjen Når jeg ser på deg ved innsiden av hjerte mitt Ooh ooh ooh Alle vet hva som er skjedd (Alle kveit kva som er skjedd) Ingen vet hva som skjer (Ingen kveit kva som skje) En underleg sky av støv og en by Og den byen fins ikke mer Tenn et lys for de døde Tenn et lys for hvert liv Gi dem et håp gi dem din gråt og gi dem en skjelv av din tid Vi er ingen del Vi er den hele Vi nærmer oss hverandre skritt for skritt Jeg ser deg min venn Og jeg kjenner meg igjen Når jeg ser på deg ved innsiden av hjerte mitt Den stilleste timen Timen da ingenting skjedd Sjølv vi er medtatt, står vi og vedtatt Det er vår egne vi ser Vi er ingen del Vi er den hele Vi nærmer oss hverandre skritt for skritt Jeg ser deg min venn Og jeg kjenner meg igjen Når jeg ser på deg ved innsiden av hjerte mitt |
Era l’ora più calma la strada era vuota e deserta il giorno era alto, ma poi in un attimo il tempo si è fermato e il giorno è diventato notte. Erano dalla parte sbagliata della strada erano dal lato sbagliato di me stesso e in pochi secondi la terra è collassata mentre Dio guardava altrove Non siamo solo una parte noi siamo il tutto ci avviciniamo l’un l’altro passo dopo passo Ti vedo amico mio e mi riconosco quando ti vedo dal profondo del mio cuore ooh ooh ooh Tutti sanno cosa è accaduto nessuno sa cosa accadrà un’inquietante nuvola di polvere e una città e quella città non esiste più accendete una candela per i morti accendente una candela per ciascuna vita Date loro una speranza date loro il tuo pianto e date loro un fremito del vostro tempo Non siamo solo una parte Noi siamo il tutto ci avviciniamo l’un l’altro passo dopo passo Ti vedo amico mio e mi riconosco quando ti vedo dal profondo del mio cuore L’ora più calma l’ora in cui nulla accade noi stessi siamo coinvolti, ci siamo dentro Siamo noi stessi quelli che vediamo Non siamo solo una parte noi siamo il tutto ci avviciniamo l’un l’altro passo dopo passo ti vedo amico mio e mi riconosco quando ti vedo dal profondo del mio cuore. |
2016
The Boy from Port Manteau – Il Ragazzo di Port Manteau
Dopo anni di intensa attività sui progetti da solista e il ritorno sulle scene con gli A-ha, Morten Harket torna a contribuire su lavori collaterali di colleghi e amici, ma in un modo ancor più defilato e poco promosso come in occasione della collaborazione con Bendik Hofseth, con il quale aveva già lavorato su “Wild Seed” nel 1995.
Il brano fu registrato nell’ambito di un album tributo da 3 CD intitolato “IX Bendik Hofseth 2016”. I produttori sono Peder Kjekksby e il sassofonista Håkon Komstad. Inizialmente il brano fu inciso dallo stesso Peder Kjekksby ai primi di maggio 2016. Morten Harket fu invitato a recarsi presso gli studi di Peter Kvint per la registrazione vocale (tra l’11 e il 12 maggio), mentre Håkon Komstad incise la sua parte al sassofono il 15 maggio. La canzone fu definitivamente assemblata e mixata tra il 16 e il 28 maggio. In questa occasione, Morten torna a immergersi in sonorità jazz e grunge.
Bendik Hofseth (Oslo, 19 ottobre 1962) è sassofonista e cantante jazz. Nel 1987 si trasferisce a New York per sostituire il noto sassofonista Michael Brecker della più rinomata jazz band del mondo, gli Steps Ahead. Hofseth ha pubblicato 7 album con il proprio nome e negli anni ha ricevuto numerosi riconoscimenti alla carriera. È anche produttore e presidente della manifestazione musicale By-Larm, nonché del World Composers Organisation che rappresenta 2.6 milioni di compositori e cantautori del mondo; è il direttore della TONO (la SIAE norvegese). Tra i numerosi artisti con cui ha lavorato si ricordano Anne Grete Preus per “Millimeter” e Morten Harket per “Wild Seed”.
If you can hear me Then please come over here, be near me I’m just a boy from Port Manteau Became a man in Aches-les-Pains And there I learned Inside an urge to scream But when my lips do part, I seem To cheat myself, transform My cry to music, sweet and warm Inside an urge to scream But when my lips do part, I seemWe talk like thunder The truth of it lies deep down under I’m just a boy from Port Manteau How can I go to Cope-in-Heaven Now, the vow? There seemed to be straight lines Just like geometry inclines But now I just don’t know I’m still a boy from Port ManteauThere seemed to be straight lines Just like geometry inclines But now I just don’t know I’m still a boy from Port Manteau Yeahhhhh |
Se riesci a sentirmi ti prego allora raggiungimi, stammi vicino sono solo un ragazzo di Port Manteau sono diventato uomo a Aches-les-Pains e lì ho imparato dentro l’emergenza a urlare ma appena le mie labbra si socchiudono mi sembra di ingannarmi, di trasformare il mio urlo in musica, dolce e calda dentro l’emergenza a urlare ma quando le mie labbra si socchiudono mi sembra che procediamo come un tuono la verità di tutto ciò si trova in fondo sono solo un ragazzo di Port Manteau come posso arrivare a Cope-in-Heaven? ora, la promessa? sembrava ci fossero delle linee precise come una geometria ma ora semplicemente non so più sono solo un ragazzo di Port Manteau sembrava ci fossero delle linee nette come una geometria ma ora semplicemente non so più sono ancora un ragazzo di Port Manteau Sì |
2019
I look to you this time of the year – Guardo a te in questo periodo dell’anno
La collaborazione più recente di Morten Harket risale al 25 dicembre 2019 dove trova il tempo – tra la prima parte dell’Hunting High & low Tour 2019/2020 e la ripresa interrotta a marzo 2020 per la pandemia – di registrare un brano “natalizio” con la cantante Elvira Nikolaisen, che ha avuto modo di conoscere già nel 2007 ancora esordiente in occasione del “Make some Noise” 2007, un’iniziativa di Amnesty International. In quell’occasione, gli artisti si unirono per sostenere la causa del Darfur in Sudan e il 25 giugno del 2007 fu pubblicato un album con 27 brani eseguiti da 27 artisti internazionali, compresi gli A-HA che presentarono la cover “#9 Dream”. Ancora una volta, in quell’occasione di sensibilizzazione, Morten Harket espresse la necessità di cambiare il nostro modo di essere e vedere le cose: «è un peccato che si debba ricorrere a organizzazioni come Amnesty International per riuscire a garantire i diritti degli uomini nel mondo che continuano a essere violati, e tuttavia sono felice di poter almeno dare il mio contributo».
Elvira Nikolaisen (nata a Moi (Norvegia), 16 luglio 1980) è una cantante e cantautrice norvegese che esordisce nel 2005 con il singolo “Love I can’t defend”, raggiungendo subito la 3° posizione nelle classifiche norvegesi: al singolo segue subito l’album “Quiet Exit”. Il secondo singolo “Egypt Song” del 2006 raggiunge la posizione n. 2 delle classifiche nazionali.
Nasce in una famiglia di musicisti: il padre è organista della cattedrale, il fratello Emil è il cantante e il chitarrista dei Serena Maneesh, insieme alla sorella Hilma, bassista. Infine, suo fratello Ivar è cantante del gruppo punk “Silver”. Pur essendo nata in una famiglia fortemente radicata nella fede cristiana, a 18 anni Elvira rifiuta il credo cristiano e si dedica ad altra spiritualità: gran parte dei suoi testi riflettono l’impatto di questo radicale cambiamento nella sua vita. Il suo secondo album giunge nel 2008, dal titolo “Indian Summer” con scarsi risultati e dopo anni difficili e di insuccessi nonostante varie collaborazioni di prestigio con il trombettista jazz Mathias Eick dei Jaga Jazzist Band, Ola Kvernberg, Andreas Ulvo e Gard Nilssen – pubblica nel 2013 l’ultimo album “I concentrate on You”, ancora una volta senza toccare i vertici delle classifiche.
Dopo anni di silenzio, è tornata con nuovo slancio a scrivere testi e brani, tra cui “I look to You This Time of the Year”, chiedendo la collaborazione di Morten Harket per l’incisione del duetto che è stato presentato proprio a Natale 2019, ma con poco battage promozionale da entrambe le parti.
Darling I’ve closed my eyes In a sea of nothing, I see nothing now Buried deep in my mind Your voice on the line Voice that I’m counting on nowOh I look to you this time of the year I look to you this time for ChristmasNow I live alone Did you see it coming? My restlessness on me again Waiting for the innocence that carried me so light Calling me back to sleep Through to Christmas morning Innocence this morningAll the love we shared In a sea of nothing How do we carry something beautiful Through this mosaic of nothingness Mosaic of life Did you try to show me the difference?Oh I look to you this time of the year‘Cause you are just like me Calling from the dead By the sight of a Christmas tree Waking from the dead Waking from the deadSet my life on fire In a sea of nothing I want nothing more from you now |
Caro, ho chiuso gli occhi in un mare di nulla, e ora non vedo nulla sepolto nel profondo della mia mente la tua voce al telefono una voce su cui posso contare oraOh guardo a te in questo periodo dell’anno Guardo a te in questo tempo di Nataleora vivo da sola Vedi che arriva? la mia inquietudine di nuovo aspetto l’innocenza che mi ha trasportato così leggerà mi richiama al sonno fino alla mattina di Natale l’innocenza questa mattinatutto l’amore che abbiamo condiviso in un mare di nulla come possiamo portare qualcosa di bello in questo mosaico di vacuità mosaico della vita hai cercato di mostrarmi la differenza?Oh guardo a te in questo periodo dell’annoperché tu sei come me richiamato dalla morte alla vista dell’albero di Natale che si sveglia dalla morte che si sveglia dalla morteInfiamma la mia vita nel mare del nulla non voglio niente di più da te per il momento |
Collaborazioni non accreditate
Vi sono almeno tre brani “attribuiti” a Morten Harket o con la sua partecipazione, ma che non sono mai stati accreditati dal cantante.
Frozen feelings – Sentimenti gelidi
Il primo di questi brani è quello già citato che si riferisce alla collaborazione con Jan Bang per l’album “Frozen Feelings”. Mentre c’è una discreta certezza sull’intervento vocale di Morten Harket sulla traccia n. 5, vi sono dubbi sulla traccia n. 7 – omonima dell’album – dove si dovrebbe intuire la partecipazione di Morten come back vocalist.
You, you come and you go And I, I don’t even know How affections could turn so blind Where emotions got left behind Frozen feelings Locked in a darkness of sorrow Frozen feelings Longing for sunshine tomorrow You, you say that you care But then, I’m not even there Don’t try running away anymore You’re the only one fighting this war Frozen feelings Left in a darkness of sorrow Frozen feelings Longing for sunshine tomorrow Frozen feelings Lost in emotionless landscape Frozen feelings Leaving no way of escape Frozen feelings Slowly melting Frozen feelings Slowly melting Frozen feelings Slowly melting Frozen feelings Slowly melting |
Tu, tu vai e vieni ed io, neanche lo so come gli affetti accecano dove le emozioni rimangono al margine sentimenti gelidi intrappolati nell’oscurità del dolore sentimenti gelidi che anelano la luce del sole domani tu, tu dici che ti preoccupi ma poi, io non ci sono non cercare più di fuggire sei l’unica a combattere questa guerra sentimenti gelidi abbandonati nell’oscurità del dolore sentimenti gelidi che anelano la luce del solo domani sentimenti gelidi persi in un paesaggio senza emozioni sentimenti gelidi che non lasciano vie di fuga sentimenti gelidi che lentamente si sciolgono sentimenti gelidi che lentamente si sciolgono sentimenti gelidi che lentamente si sciolgono sentimenti gelidi che lentamente si sciolgono |
Spy me at noon – Spiami a mezzogiorno
Questo brano scritto da Espen Ecko e Henrik Elvestad della band comico-demenziale dei Boyzvoice è chiaramente un “fake”. Il cantante Ecko in questo brano che prende in giro ed è una parodia di tutte le colonne sonore ispirate a film di spionaggio (primo fra tutti, 007) imita consapevolmente la voce di Morten Harket (nelle note alte risulta leggermente più credibile rispetto ai toni bassi), uno dei cantanti che ha effettivamente realizzato una colonna sonora per un film di 007: “The Living daylights”. È possibile dire con certezza che Morten Harket non ha preso parte a questa parodia.
Feel the chills that rise above you Circumcised in modern oil Left behind with contradiction Evil resting in the soil And pleases you with remedies You eat from a spoon Don’t spy me tomorrow In a pitfall of sorrow I fall under the moon So spy me at noon Territorial domination Seizing power reaps rewards Obsessed with lust And condemnation He has come to win the war And frightens you with melodies They’re singing in tune Don’t spy me tomorrow In a pitfall of sorrow I fall under the moon So spy me at noon Spy me at noon Whoever gave him the licence to crush my heart Champagne and tuxedos right from the start Implying to trust him a sense of gold Then vanish and leave me in lumps of coal Killing you with memories forgotten too soon Don’t spy me tomorrow In a pitfall of sorrow I fall under the moon So spy me at noon Right now I feel shaken not stirred This horrible news I just heard too late He spied me at eight He spied me at eight |
Senti il freddo che ti circonda circonciso nel petrolio moderno abbandonato con contraddizione il male affonda nel terreno a ti compiace con rimedi che mangi con il cucchiaio non spiarmi domani in un pozzo di dolore cado sotto la luna spiami a mezzogiorno dominio territoriale che prende il potere, raccoglie consensi ossessionato dalla lussuria e dalla condanna è venuto per vincere la guerra e ti terrorizza con le melodie che cantano all’unisono non spiarmi domani in un pozzo di dolore cado sotto la luna perciò spiami a mezzogiorno spiami a mezzogiorno chiunque gli ha dato la licenza di uccidere il mio cuore champagne e smoking fin dall’inizio confidando implicitamente nel senso dell’oro che poi svanisce e mi lascia nel carbone uccidendoti con ricordi dimenticati troppo presto. Non spiarmi domani in un pozzo di dolore cado sotto la luna allora spiami a mezzogiorno proprio ora mi sento scosso, non eccitato questa notizia terribile che ho appreso tardi Lui mi ha spiato alle 8 mi ha spiato alle 8. |
The Secret – Il secreto 1999
Questo brano – davvero misterioso – nasce come collaborazione tra Morten Harket e la band Boolaboss nel 1999. All’epoca, la collaborazione era andata piuttosto avanti e si pensava all’uscita di un singolo in CD, eppure non fu mai realizzato né inciso fino a oggi. Le voci continuano a rincorrersi di una ripresa della collaborazione di Morten con i Boolaboss o per lo meno con ciò che è rimasto del duo irlandese-svedese, ovvero Mark O’Sullivan con il quale Morten si è incontrato a Stoccolma il 7 febbraio 2019. La musica dei Boolaboss appartiene al genere dance elettronico, decisamente una svolta interessante per Morten Harket allora come oggi.
2020: Secret – This is a Nothing – My Star
Il progetto con Mark O’Sullivan ha preso forma. Il canale YouTube del DJ si è arricchito di tre nuovi brani, proprio quelli con Morten Harket:
Secret (pubblicato su youtube 8 agosto 2020):
This is a nothing (11 agosto 2020):
My star (24 agosto 2020)